I poteri del gioco e dei genitori
Isabella Cassina, Specialista in Gioco Terapeutico e formatrice di INA Play Therapy, scrive sul tema "I poteri del gioco e dei genitori" per la Newsletter 09/2017dell'Associazione Ticinese Famiglie Affidatarie ATFA.
Il gioco è l’esperienza primaria nella vita del bambino attraverso il quale conosce il mondo, comprende come funzionano i vari oggetti, esprime i propri pensieri e sentimenti, sviluppa le proprie abilità fisiche e mentali e matura efficaci abilità e legami sociali (R. VanFleet, 2008).
«Il gioco e i suoi poteri terapeutici vengono utilizzati in molteplici settori e a vari livelli di intervento: (a) per aiutare i bambini a limitare o risolvere difficoltà psicosociali croniche consistenti, (b) per sostenerli nel rispondere in maniera più efficace a circostanze temporanee di disagio o (c) per favorire il loro apprendimento e lo sviluppo di specifiche abilità.
Attraverso il gioco e la pratica di determinate strategie educative, i genitori hanno la possibilità di comprendere e sintonizzarsi con il proprio bambino, di alimentare la sua crescita e lo sviluppo di abilità, di prevenire potenziali disagi. Quando la situazione è più complessa, l'intervento familiare psicoeducativo di Play Therapy propone un processo in cui i genitori sono formati e supervisionati nello svolgere sessioni di gioco con i propri figli, coinvolti come partner nel processo terapeutico e resi autonomi e responsabili.
I genitori - o gli “adulti accudenti” - sono una parte essenziale nella prevenzione e nella cura del bambino poiché le relazioni sono gli agenti di cambiamento e la terapia più potente è l'amore umano (B. D. Perry).»
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