Progetti di Play Therapy in Svizzera

Progetto "Play Therapy: Genitori agenti di cambiamento primario per i propri figli" 2021-2023
Il progetto dell'Accademia di Play Therapy (INA) nella Svizzera italiana nel periodo 2021-2023 è riconosciuto e sussidiato dal Dipartimento della sanità e della socialità della Repubblica e Cantone Ticino e rappresenta un riferimento innovativo sul territorio per l’intervento a favore di bambini e famiglie già vulnerabili o rese maggiormente vulnerabili dalle conseguenze della pandemia.
Questo progetto propone un processo completo di sensibilizzazione, prevenzione e formazione degli adulti – con un focus sui genitori considerati come agenti di cambiamento primario per i propri figli nonché risorse essenziali per il benessere delle famiglie e della comunità nel suo insieme – in merito alle ripercussioni di circostanze consistenti di tensione, paura, ansia, stress e trauma sui bambini e a come intervenire in un’ottica di superamento delle difficoltà e prevenzione di possibili situazioni analoghe future.
Particolare spazio è dato alla metodologia Filial Therapy, un intervento di terapia familiare integrata tra i più efficaci per il trattamento di problematiche evolutive e familiari nel quale il terapeuta forma e supervisiona i genitori nello svolgere sessioni speciali di Play Therapy con i propri figli.
Bambini e famiglie sono confrontati costantemente con difficoltà emergenti: malattie, separazioni forzate, lutti, migrazione, ecc. Le difficoltà possono cumularsi nel tempo ed essere esacerbate da condizioni nuove ed incerte. Lo scopo di questo progetto è di fornire risposte efficaci, innovative e sostenibili a circostanze di difficoltà attuali così come a possibili difficoltà future supportando in particolar modo le famiglie con strumenti scientificamente fondati.
Scarica il PDF della serata informativa dedicata al progetto e alla metodologia Filial Therapy presentata da Isabella Cassina, MA, TPS, Dottoranda e Claudio Mochi, MA, RP, RPT-S. L'incontro è destinato ai genitori e aperto ai professionisti dell'età evolutiva; verifica quando sarà il prossimo tramite il calendario dell'Accademia.
Se sei un genitore interessato a prendere parte al progetto o un professionista e conosci famiglie che potrebbero trarne beneficio, non esitare a scriverci qui. Le richieste sono trattate con la massima discrezione.

Progetto "Bambini migranti e Gioco Terapeutico" 2013-2017
In collaborazione con la Croce Rossa Svizzera, Settore richiedenti asilo e rifugiati e l'Associazione Play Therapy Italia, INA ha svolto un progetto della durata di 5 anni che prevedeva l'applicazione sistematica di modelli di Gioco Terapeutico/Therapeutic Play a sostegno di bambini e famiglie migranti ospiti presso le strutture d'accoglienza sul territorio della Svizzera italiana. Oltre alla creazione di una stanza speciale dei giochi all'interno delle strutture, il progetto ha permesso la formazione specialistica di figure professionali di rilievo quali assistenti sociali, maestri di scuola dell'infanzia ed elementare, animatori ed infermieri. Il Rapporto d'attività 2015 della CRSS mette in rilievo questo importante progetto. Segue un estratto del rapporto:
“Uno dei nostri compiti è quello di sostenere con interventi di supporto le famiglie di rifugiati nella crescita dei loro figli che alloggiano nei nostri due centri di accoglienza per richiedenti l'asilo che si trovano a Cadro (50 posti) e Paradiso (120 posti). Come possiamo tutelare i bambini quando le condizioni quadro e le situazioni famigliari dei rifugiati sono tali da compromettere una crescita sana dei loro figli? Cosa possiamo migliorare?
La nostra collaboratrice Isabella Cassina (Responsabile del Servizio sociale a capo del progetto) ci ha fatto una proposta, ovvero di partecipare ad un progetto pilota molto interessante ed ambizioso che coinvolge la Play Therapy. Così si è potuto dare un supporto significativo ai genitori, facendo riferimento ai poteri terapeutici del gioco per prevenire e risolvere problemi psicosociali e realizzare una crescita e uno sviluppo ottimale dei bambini. Con questo obiettivo un gruppo di collaboratori CRSS ha seguito dei corsi di formazione e messo in pratica questo metodo.” Y. Liou, responsabile del Settore richiedenti asilo della CRSS, estratto dal Rapporto d'attività 2015 (p.40) pubblicato in maggio 2016.
Maggiori informazioni sugli obiettivi e la struttura del progetto sono disponibili in uno dei capitolo del libro "Introduzione alla Play Therapy. Quando il gioco è la terapia" (Mochi e Cassina 2021) e presto in una nuova pubblicazione (2022) dedicata ai temi crisi, Play Therapy e migrazione.