Cos'è la Play Therapy?
La Play Therapy è l’uso sistematico di un modello teorico per stabilire un processo interpersonale dove un professionista della salute mentale formato in Play Therapy (Play Therapist) utilizza i poteri terapeutici del gioco per aiutare i clienti a prevenire o risolvere difficoltà psicosociali e a raggiungere un livello ottimale di crescita e sviluppo. Association for Play Therapy (APT) degli Stati Uniti
La Play Therapy si basa sul modo naturale in cui i bambini apprendono, conoscono se stessi e le proprie relazioni nel mondo che li circonda (Axline 1947; Carmichael 2006; Landreth 2002). Attraverso il gioco i bambini imparano a comunicare con gli altri, esprimere i sentimenti, modificare comportamenti, sviluppare abilità nel risolvere situazioni problematiche e apprendere una varietà di modalità attraverso le quali relazionarsi con gli altri. Il gioco fornisce una distanza psicologica sicura dai loro problemi e consente l’espressione di pensieri e sentimenti appropriati al loro sviluppo.
La Play Therapy è un approccio alla terapia teoricamente fondato sui principi della Psicologia dello sviluppo e praticamente basato sui normali processi comunicativi e di apprendimento dei bambini (Carmichael 2006; Landreth 2002; O’Connor e Schaefer 1983).
I poteri curativi intrinseci al gioco sono utilizzati in molti modi a seconda dei problemi psicologici dei bambini. I terapeuti utilizzano strategicamente la Play Therapy per aiutare i bambini ad esprimere cosa li turba quando ancora non hanno il linguaggio verbale per comunicare i propri pensieri e sentimenti (Gil 1991).
Nella Play Therapy i giocattoli sono per i bambini come le parole e il gioco il loro linguaggio (Landreth 2002). Attraverso il gioco, gli psicologi possono aiutare i bambini ad apprendere dei comportamenti più adattivi quando sono presenti difficoltà nelle abilità sociali o difficoltà di tipo emotivo (Pedro-Carroll e Reddy 2005).
La relazione positiva che si sviluppa tra il terapeuta e il bambino durante le sessioni di Play Therapy fornisce un’esperienza emotiva correttiva necessaria per risolvere i disturbi del bambino (Moustakas 1997).
La Play Therapy può anche essere utilizzata per promuovere lo sviluppo cognitivo e fornire al bambino comprensione e discernimento concernenti soluzioni di conflitti interni o su pensieri disfunzionali (O’Connor e Schaefer 1983; Reddy, Files-Hall e Schaefer 2005).
L'Accademia organizza regolarmente per i professionisti della salute mentale moduli, eventi e percorsi di formazione in molteplici metodologie dell'ambito Play Therapy. Scopri i prossimi appuntamenti cliccando questo link.
La pratica della Play Therapy richiede un'approfondita e specializzata istruzione, formazione psicologica ed esperienza professionale. L'esperto di Play Therapy (o Play Therapist) è un professionista della salute mentale accreditato che ha ottenuto un master o un dottorato nel settore della salute mentale, che abbia accumulato una considerevole esperienza in termini di pratica clinica e abbia ricevuto una determinato numero di ore di supervisione qualificata.
Per mezzo di una formazione avanzata e specializzata unita a specifica supervisione, i professionisti della salute mentale possono anche ottenere dall'Associazione Play Therapy Italia (APTI) la certificazione come Registered Play Therapist (RPT) oppure la certificazione ulteriore di Registered Play Therapist Supervisor (RPT-S).
Per maggiori informazioni sulle credenziali necessarie ad ottenere questi riconoscimenti vi invitiamo a consultare la pagina dedicata cliccando questo link.
Recentemente un numero crescente di ben noti professionisti della salute mentale nell'ambito della psicologia e psichiatria infantile hanno osservato che il gioco è altrettanto importante per la felicità e il benessere umano quanto l’amore e il lavoro (Schaefer, 1993).
Alcuni dei più grandi pensatori di tutti i tempi, tra i quali Aristotele e Platone, hanno riflettuto sul perché il gioco sia cosi fondamentale per le nostre vite. Alcuni dei numerosi benefici del gioco descritti dagli psicologi dello sviluppo esperti di Play Therapy sono i seguenti: giocare è divertente e piacevole, eleva il nostro spirito e rallegra la nostra prospettiva sulla vita, è una vera e propria terapia psicologica. Sviluppa, inoltre, l’espressione, la conoscenza e la realizzazione di se stessi, potenziando anche il senso di autoefficacia particolarmente importante in adolescenza.
Il gioco allevia i sentimenti legati a stress e noia, ci connette con le persone in modo positivo, stimola la creatività e rafforza il nostro ego (Landreth, 2002). Inoltre il gioco ci permette di praticare abilità e ruoli necessari per la sopravvivenza. Come afferma Russ (2004) l’apprendimento e lo sviluppo progrediscono meglio attraverso il gioco.
Nonostante persone di ogni fascia d'età possano trarne dei benefici, la Play Therapy abbraccia in modo particolare la psicologia dell'età evolutiva ed è appropriata per i bambini dai 3 ai 12 anni (Carmichael, 2006; Gil, 1991; Landreth, 2002; Schaefer, 1993).
Anche adolescenti e adulti possono beneficiare delle tecniche di Play Therapy e da processi di tipo ricreativo. A questo riguardo, segnaliamo che l’applicazione di interventi di Play Therapy all'interno delle agenzie di salute mentale e in altri contesti sanitari sta aumentando (Pedro-Carroll & Reddy, 2005; Schaefer, 2003).
In anni recenti gli interventi di Play Therapy sono stati utilizzati anche con bambini molto piccoli dai 0 ai 2 anni e con pazienti anziani. Un numero crescente di ricerche si sta sviluppando anche a questo riguardo.
Di solito i genitori si rivolgono al Play Therapist quando notano disturbi nei loro bambini: aggressività, chiusura, ritardo mentale, ritardo cognitivo, ecc. I bambini vengono inviati per intraprendere sessioni di Play Therapy con lo scopo di superare i loro disagi (Carmichael, 2006; Schaefer, 1993). Spesso si trovano ad aver utilizzato tutti i loro strumenti e iniziano ad avere una cattiva condotta manifestando anche una varietà di atti impulsivi in casa, con gli amici e a scuola (Landreth, 2002).
La Play Therapy permette a professionisti della salute mentale che si specializzano in questo settore di valutare e comprendere il gioco dei bambini, aiutarli ad affrontare emozioni difficili e a trovare soluzioni ai propri problemi (Moustakas, 1997; Reddy, Files-Hall & Schaefer, 2005).
Confrontando i problemi nel contesto clinico della Play Therapy, i bambini trovano soluzioni più sane poiché essa permette loro di cambiare il modo in cui pensano, sentono e risolvono le proprie preoccupazioni (Kaugars & Russ, 2001). Anche i problemi più disturbanti possono essere affrontati nella Play Therapy così come soluzioni stabili possono essere scoperte, provate, gestite ed incorporate in strategie di lunga durata.
La Play Therapy è utilizzata come trattamento elettivo nel settore della salute mentale, in scuole, ospedali, strutture residenziali, contesti ricreativi e strutture d'accoglienza temporanea (Carmichael, 2006; Reddy, Files-Hall & Schaefer, 2005). Piani di trattamento di Play Therapy sono stati utilizzati come interventi primari o aggiuntivi per una serie di disturbi e condizioni mentali (Gil & Drewes, 2004; Landreth, Sweeney, Ray, Homeyer & Glover, 2005) come ad esempio:
- gestione dell’aggressività
- lutto e la perdita
- divorzio e separazione familiare
- disturbo da deficit di attenzione/iperattività
- disturbi dello sviluppo
- disabilità fisica
- difficoltà di apprendimento
- fallimenti accademici
- carenza nello sviluppo di relazioni sociali
- disturbi della condotta
(Bratton, Ray & Rhine, 2005)
La Psicologia dello sviluppo e la sua ricerca sostengono l’efficacia della Play Therapy in un’ampia varietà di problematiche sociali, emotive, comportamentali e relative all’apprendimento, includendo problemi legati a situazioni di vita stressanti come il divorzio, il decesso, il cambio d’abitazione, malattie croniche, l’assimilazione di esperienze stressanti, abusi fisici e sessuali, violenze domestiche e disastri naturali (Reddy, Files-Hall & Schaefer, 2005).
I Play Therapist, esperti certificati della Play Therapy, aiutano bambini a:
- diventare più responsabili per i propri comportamenti e a sviluppare strategie più efficaci
- sviluppare nuove e più creative soluzioni per i problemi
- sviluppare rispetto e accettazione per se stessi e gli altri
- apprendere a sentire e ad esprimere emozioni
- coltivare empatia e rispettare i pensieri e i sentimenti degli altri
- apprendere nuove abilità sociali e relazionali con la propria famiglia
- sviluppare autoefficacia e pertanto una maggiore confidenza verso le proprie abilità
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